Il corpo è sempre sotto i riflettori. Lo è soprattutto quello delle donne. Sotto i riflettori sono soprattutto le scelte che facciamo dei nostri corpi, come se il nostro corpo appartenesse a chi guarda, invece è solo e soltanto nostro.
Può sembrare una frase vecchia e ammuffita, ma ancora si discute delle scelte esteriori di una donna, che una giornalista iper competente decida di vestirsi sempre allo stesso modo o che una cantante dalla voce incredibile decida di perdere 30 chili, o che una modella sia inadatta ad una copertina perché non rispondente ad un canone.
Noi vogliamo difendere la libertà di essere noi stesse, magre, grasse, prima magre e poi grasse e grasse e poi magre, con lunghi capelli setosi o rasate ,con il rossetto o senza, con i peli o lisce come piastrelle del bagno.
Libertà anche di essere aderenti ad uno stereotipo va bene, se ci fa stare bene. Paradossalmente libere anche di non piacerci, non dobbiamo aderire proprio a nulla, neanche alla tirannia del “sei bella come sei”.
Il nostro corpo è un manifesto
Il nostro corpo può diventare un manifesto. Parla di noi anche se noi siamo in silenzio.
Racconta chi siamo, dove siamo state e chi vogliamo essere, non siamo oggetti per gli occhi degli altri, siamo le storie che raccontiamo, siamo il nostro essere uniche, non il nostro essere perfette perché la perfezione è una storia che non raccontiamo, non ci appartiene e non ci interessa. Vogliamo raccontare la nostra diversità, la nostra storia unica e irripetibile e importa poco se un occhio giudicante si ferma su come siamo e ci dice come dovremmo essere.
Non vogliamo piacere a tutti i costi
Non vogliamo piacere a tutti i costi, vogliamo essere quello che siamo.
Siamo sotto questi riflettori sempre, giudicate se siamo troppo aderenti al desiderio maschile oppure giudicate se poco ci importa dell’occhio altrui, pecchiamo ad essere poco attraenti e tradiamo la causa femminista se ci mettiamo il reggiseno, guai a dimostrare più di 40 anni, santocielo dovrebbe far qualcosa per quelle rughe, guardala:alla sua età ha esagerato con il botox.
Criticate se abbiamo sempre lo stesso look per 50 anni come Moira o se siamo sempre diverse come Lady Gaga. Non vogliamo più uscire perdenti ogni decisione che prendiamo su come decidiamo di essere.
In una società rigidissima come la nostra dove per le donne conta prima come appari e poi quello che dici, è urgente un profondo cambiamento culturale, una rappresentazione variegata di tutte le differenze, le diversità di tutti i modi possibili di essere donne e uomini(anche gli uomini hanno catene pesanti da cui liberarsi,ma questa è un’altra storia).
Noi siamo Burlesque performer, e sotto i riflettori siamo felici, e raccontiamo storie.
Ma sappiamo anche che l’unico sguardo che ci definisce, l’unico sguardo che ci dice chi siamo, l’unico sguardo in cui dobbiamo riconoscerci è il nostro.