In passato il desiderio di avere un figlio maschio per una coppia era abbastanza sentito. I miei genitori non hanno fatto eccezione, anzi, direi che si sono fatti prendere la mano. Pensate che per contribuire a questa tendenza hanno fatto cinque figli.
Hanno sfornato quattro bellissime femminucce e un fantastico maschietto.
Ebbene si, io sono una delle quattro femmine di mia mamma. Vi starete chiedendo se è stata dura crescere in una famiglia così numerosa. A parte le tirate di capelli e le lotte furiose, la mia risposta è NO!
Volere sapere come mai? Ve lo spiego subito: la mia mamma ci ha insegnato ad amarci.
Ci ha fatto capire che la condivisione è meglio del possesso delle cose. Durante la mia adolescenza mi saranno mancate le scarpe all’ultima moda e i pantaloni di marca, ma di sicuro non è mancato il rispetto reciproco e l’amore incondizionato dei i miei fratelli.
Mia mamma si chiama Costantina, è una donnina alta poco più di un metro. La prima cosa che si nota guardandola è la folta capigliatura bionda che sembra la criniera di un leone. La seconda, ascoltandola, è il suo timbro di voce, così alto da fare concorrenza ad un soprano (ah, è anche suscettibile, quindi meglio non farglielo notare).
La cosa che più la contraddistingue è il suo spirito da crocerossina. Probabilmente, in altre circostanze, lo sarebbe diventata per davvero. Ma la sua “carriera lavorativa” è stata farci diventare grandi. Solo Dio sa quanto lavoro ci sia voluto, soprattutto se ci sono di mezzo 5 nanetti chiassosi che combinano un sacco di guai.
Ha sopportato i nostri capricci e supportato le nostre fantasie. Ha dato la possibilità a me e alle altre sorelle di realizzarci dandoci la possibilità di studiare, di allontanarci da lei per inseguire i nostri sogni, nonostante la sua voglia di averci vicino.
La mia mamma per me è stata anche un’amica. Non sempre mi ha assecondata ma mi ha sempre sostenuta. Mi ha a volte tirato ceffoni (meritati), ma non sono mai mancati i baci e gli abbracci. Tutt’ora che sono cresciuta, aspetto con ansia le vacanze per andare da lei a fare scorta di coccole.
Per età e scelte di vita potenzialmente potrei trovarmi nella sua stessa situazione di quando ha deciso di “metter su famiglia”.
Quindi è da un po’ che vorrei chiederle una cosa: con quale coraggio lei e papà si sono avventurati nell’impresa di costruire una famiglia, per giunta così numerosa, considerando che il solo pensiero di un solo figlio m’inquieta? La prospettiva futura di avere figlia adolescenti odiosi, spocchiosi e menefreghisti non li spaventava?
Ma si sa, il mondo è di chi lo sa immaginare prima di noi. E la mia mamma ci ha visto lungo.
Il suo obiettivo di crescere dei figli affiatati e uniti una volta diventati donne e uomini, ha vinto su tutti i dubbi e le difficoltà, quindi io voglio ringraziarla per aver investito tutta te stessa per farci diventare quelli che siamo.
Ti voglio bene mamma.