“Ciao, come stai? “
Questa domanda negli ultimi giorni di quarantena è diventata un must have delle mie conversazioni con amici e parenti, così come lo è la sua risposta:
“Bah siam qua, si va avanti!”.
Eh si perché una risposta più decisa non so darla.
Ci sono giorni in cui mi sento attiva e positiva dove cerco di organizzare una specie di routine giornaliera: letture di approfondimento professionali, libri, Netflix, preparazione di dolci, qualche esercizio fisico (giusto per non soccombere del tutto al divano) e videochiamate con amici. Sperando che, in un tempo relativamente breve, riuscirò a riabbracciarli.
E ci sono giorni invece dove l’umore è nero e dove i dubbi e le preoccupazioni sulla situazione attuale e futura vanno a mille.
“Come mai nel 2020 stiamo vivendo un’incubo simile? Come mai ci vuole così tanto tempo per trovare un vaccino? Che ne sarà del dopo quarantena? Riuscirò a riprendere i progetti a cui mi stavo dedicando prima di tutto questo?”.
Per non parlare del senso di inutilità che provo nel non poter dare una mano a chi sta in “prima linea” come i miei ex colleghi soccorritori, o al pensiero di amici infermieri che si fanno in quattro per poter resistere.
E io invece me ne sto a casa, nella mia bambagia… che nervoso!
So che d’altra parte stare in casa è l’unico modo che ci è rimasto per poter dare una mano a coloro che invece non possono farlo ma, per una come me, diciamo “interventista”, è dura.
Vorrei poter fare mille e questa sensazione di libertà negata dovuta alla quarantena mi fa sentire come un animale in gabbia.
D’altra parte penso di essere molto fortunata perché, abitando con i miei genitori, seppur a volte la convivenza h24 possa portare a qualche attrito, almeno posso parlare e scherzare con qualcuno che non sia dietro ad uno schermo.
E mia mamma è sicuramente contenta perché da quando sono in casa mi è presa la fissa della cucina =D.
Insomma tra alti e bassi, un saluto dalla finestra e un respiro profondo, cerco di portare pazienza e pensare in positivo.
Di sicuro c’è che, quando si potrà riprendere ad uscire a casa, sono convinta che i miei non mi vedranno per un’intera giornata. Anzi, probabilmente per più di qualche “intera giornata” ;).